Forum Radio e TV Private locali amatoriali FM AM, dagli anni 70 ad oggi - La pubblicità in radio cresce (per fatturato)
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samurai
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Inserito il - 29/09/2016 : 14:39:19  Mostra Profilo Invia a samurai un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
L’Osservatorio Fcp-Assoradio (Fcp-Federazione Concessionarie Pubblicità) ha raccolto i dati relativi al fatturato pubblicitario del mese di agosto 2016. I dati evidenziano un aumento del fatturato pubblicitario della pubblicità nazionale radiofonica pari al +7,0% nel mese di agosto 2016 rispetto al corrispettivo 2015. Tale dato corrisponde ad un fatturato totale di € 12.086.000,00.
Il commento del Presidente Fcp-Assoradio, Fausto Amorese:
“Anche nel periodo estivo la Radio conferma il proprio andamento positivo. Secondo i dati dell’Osservatorio Fcp-Assoradio il mese di luglio segna per il mezzo una crescita a ricavi del +2,7% e ad agosto del +7,0% sul 2015. Il risultato è reso ancor più significativo considerando la crescita a due cifre che entrambi i mesi avevano registrato nel 2015 sull’anno precedente. Il dato progressivo gennaio-agosto si attesta sul +1,3%. Iniziata da parte dell’Assemblea Fcp-Assoradio e Mindshare la fase di studio della terza edizione di RadioCompass”.

samurai
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Inserito il - 20/12/2016 : 22:07:23  Mostra Profilo Invia a samurai un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
RTL 102.5 registra, nel 2016, una raccolta pubblicitaria pari a 54 milioni di euro, in leggera flessione sul 2015, ma a fronte di previsione più fosche (si stimava un -10% su un anno che era andato molto bene anche grazie alle Olimpiadi di Rio), il consuntivo è decisamente positivo.
Ad aver favorito il risultato sono state una decisiva ed efficace campagna di comunicazione, che ha lanciato i nuovi prodotti radiofonici ed un'accorta gestione commerciale. Una scelta innovativa in tal senso è stato il format Openspot, cioè la contemporanea messa in onda (al 58° minuto di ogni ora) su radio e tv del gruppo (RTL, Zeta L'Italiana, Radiofreccia, tutte declinate in versione radio e televisione, cioè la cd. "radiovisione") di una medesima inserzione pubblicitaria (sul modello dell'All 21 delle tv Mediaset) venduta a listino a poche meno di 2.000 euro. Per quanto riguarda Radiofreccia, nata il 28 ottobre scorso sull'infrastruttura giuridica (concessione comunitaria nazionale ora in capo alla ACRC Associazione Culturale Radiofonica Comunitaria, dopo alcune peripezie amministrative) e tecnica (opportunamente implementata con robuste acquisizioni intergruppo ed extragruppo, tuttora in corso), bisognerà attendere il 2017 per dare valutazioni più oggettive, ma la campagna pubblicitaria di presentazione della radio con 2 milioni di euro di investimento in immagine lascia ben sperare. Anche il tallone d'Achille del tetto pubblicitario del 10% delle concessioni comunitarie (quello delle concessioni commerciali nazionali è del 20%, mentre quello delle locali commerciali del 25%) potrebbe essere sfruttato adeguatamente da Lorenzo Suraci verso inserzionisti elitari ed un ascolto più "libero" dal peso pubblicitario (allineato al claim dell'emittente "libera come noi"). Quanto a Radio Zeta, in attesa di probabili sviluppi normativi che potrebbero estendere il limite di copertura delle emittenti locali (magari uniformandolo a quello delle tv locali), pare ormai certo che la dimensione immediata sarà quella (già raggiunta) di una superstation entro i 15 milioni di abitanti. Nel 2016 il prodotto, che ha più volte cambiato pelle (circostanza che del resto non contrasta con lo spirito di una start-up più o meno sperimentale), ha generato un fatturato di 2 milioni di euro: non molti per una stazione che già in mano al precedente editore (Angelo Zibetti) sviluppava volumi simili o addirittura superiori, ma nemmeno da sottovalutare, se si considera che il volume è stato generato unicamente da pubblicità nazionale (avendo la radio abdicato alla locale, che pesava per oltre il 50% sulla precedente emittente), per la quale si stima una raccolta raddoppiata nel nuovo anno. Per il 2017 Openspace, la concessionaria captive del gruppo, ha ambiziosi obiettivi che escludono l'acquisizione di emittenti terze (si era parlato di Kiss Kiss, ma l'a.d. Virgilio Suraci, fratello dell'editore Lorenzo, ha smentito categoricamente: "sviluppiamo solo prodotti di proprietà e Kiss Kiss l'abbiamo mollata anni fa"). “Anche noi dobbiamo cambiare – sottolinea sul punto Suraci – ed essere molto preparati nel conoscere i nostri prodotti: Rtl 102,5 come prodotto Premium, Radio Zeta con la sua italianità, e Radiofreccia come radio surreale, particolare, una vera novità.” L'a.d. non lo dice, ma RTL punta col nuovo gruppo ibrido (una concessione nazionale commerciale, una nazionale comunitaria, alcune locali e tre autorizzazioni per fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici nazionali con annessi LCN per il DTT) a 10 milioni di ascoltatori nel breve termine, bilanciando lo strapotere di Mediaset (Radio 105, Virgin, R 101, come emittenti controllate, RMC, Kiss Kiss, Norba e Subasio in portafoglio commerciale) e la forte presenza di Elemedia (Dee Jay, Capital, m2o). L'obiettivo non è del resto inverosimile: 7 milioni vengono dallo zoccolo duro della stazione madre, 1 milione da Zeta (con target di 2 a regime); 2 sono attesi per Freccia, che si soprapporrà sostanzialmente a Virgin Radio, a copertura completata (oggi, secondo una sommaria valutazione, la stazione è, a stento, al 30-40% del territorio nazionale, anche se le acquisizioni impiantistiche sono rapide e corpose, essendo Suraci risultato il principale buyer frequenziale del 2016). (M.R. per NL)
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