Studi di settore, la grande vergogna

studi di settore, vergogna italiana

Qualcuno ricorderà la famigerata "Minimum Tax" che, costringendo i lavoratori autonomi a dichiarare un reddito minimo, al di là che lo si fosse raggiunto o meno, portò alla chiusura di migliaia e migliaia di piccole attività, evidentemente in regola. I più fortunati trovarono un lavoro come dipendenti, i meno fortunati rimasero disoccupati e altri, per sopravvivere iniziarono a lavorare in nero.

Questa vergognosa imposizione fu duramente contestata e ritenuta incostituzionale, ma solo dopo tre anni di applicazione e danni, venne abolita. 

In tanti tirarono un sospiro di sollievo, ma fu proprio solo un sospiro, perchè come troppo spesso accade nel nostro Paese, venne subito rimpiazzata dagli "studi di settore", con i quali qualcuno decideva quanto per ogni settore (gruppi di attività anche completamente diverse una dall' altra) è il giro d' affari minimo, calcolato prevalentemente basandosi sull' ammontare degli acquisti, dimenticando che esistono i fondi di magazzino, gli acquisti sbagliati e tantissimi altri fattori, ma soprattutto dimenticando che ognuno deve essere libero di essere più o meno abile, furbo, capace, avere il bacino d' utenza che si ritrova, e non ultimo essere anche libero di decidere se schiantarsi la schiena giorno e notte sette giorni su sette senza tutti i privilegi riservati solo ai dipendenti, oppure accontentarsi di lavorare meno, e guadagnare meno.

Fin' ora abbiamo quasi tutti ceduto a questo ricatto, anche in questo caso in molti hanno chiuso con amarezza la propria attività, altri sono rimasti disoccupati, altri ancora sono "spariti" nel sommerso, ma la maggioranza ha sborsato allo stato soldi non dovuti, magari facendo mutui o chiedendo prestiti. 

 Secondo il mio personale e libero pensiero ( l' artocolo 21 della Costituzione ci garantisce il diritto di esprimerlo), ritengo questa "trovata" un ricatto che potrebbe somigliare forse a qualcos' altro, ma non voglio dire troppo...  semplicemente perchè, per adeguarsi a quanto qualcuno ha deciso, bisogna per forza di cose dichiarare il falso.

 Bisogna cioè sottoscrivere nella dichiarazione dei redditi, che non sono stati registrati degli incassi e auto-accusarsi, quindi pagare.

In questo modo si può stare tranquilli che nessuno verrà a fare controlli, 

se invece sei onesto, coerente e orgoglioso del tuo lavoro, quindi non accetti questa vergogna, hai moltissime probabilità di essere chiamato ( la certezza se non ti adegui per tre anni), ma chiamato a far cosa?

Chiamato a dover dimostrare il motivo per il quale non hai potuto adeguarti, ma: 

il motivo che intendono loro non è il fatto che certi tipi di attività, a causa delle mutate condizioni di mercato e soprattutto per colpa della concorrenza spudorata della grande distribuzione, (che spesso vende sottocosto un prodotto di prestigio, per poi rifarsi sulle piccole cose, vendute a prezzi esorbitanti) non ce la fanno più ed ogni anno che passa è più dura tirare avanti, o altre motivazioni e libere scelte soggettive,

no, loro accettano, con riserva, solo chi ha avuto la disgrazia di stare chiuso magari 6 mesi perchè ricoverato all' ospedale e cose del genere e lo può dimostrare.

Insomma, come a scuola bisogna portare la giustificazione, e che giustificazione..

Vi pare "civile" che sia chi non guadagna abbastanza a doverlo dimostrare, e non chi sostiene con arroganza che dobbiamo guadagnare quanto stabilito "dall' alto" a dimostrare semmai il contrario?

Tutto questo, secondo il mio modesto parere, è vergognoso, indegno di un Paese che possa essere ritenuto civile.

Queste cose però alla TV non le dicono, bisogna viverle sulle proprie spalle per impararle, anzi, alla TV qualcuno voleva farsi bello dicendo che non è obbligatorio adeguarsi, che non è una nuova minimum tax. No, infatti è peggio, perchè a quella almeno si poteva tentare di fare domanda di esonero.

Perchè ne parlo adesso? In realtà ne ho sempre parlato, ma adesso abbiamo toccato veramente il fondo. 

Quando si diceva che sarebbero stati rivisti gli studi di settore ero quasi contento, pensavo che, usando un minimo di intelligenza e constatando come sta andando il mercato, molte categorie, avrebbero finalmente potuto pagare il giusto o quasi.

Invece no, si è voluto tirare ancor più la corda già tesa, si è aumentato a destra e a manca, senza un minimo di buon senso e senso della misura.

Questa volta, se le cose non cambieranno radicalmente, tutti i piccoli onesti saranno costretti a chiudere.

Come sempre con queste leggi ben poco ponderate, non si fa altro che strozzare il piccolo e agevolare chi realmente evade.

 

Se non è una vergogna questa....

Chi ha fortuna di guadagnare di più, anche moltissimo di più di quanto la legge decide, può stare tranquillo e paga molto volentieri, sapendo che tutto il maggior reddito lo può evadere con facilità e totale tranquillità, se poi gli onesti chiuderanno, guadagnerà ancor di più..

Io non mi adeguo, a costo di subire controlli non certo piacevoli, perchè non ho niente da nascondere.
Se tutti gli artigiani e commercianti onesti facessero altrettanto, forse questa vergogna degli studi di settore, verrebbe finalmente abolita.
Serve  coerenza e coraggio per ottenere giustizia!

Gianluca, piccolo artigiano tartassato

 

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vale sempre il detto: "chi è causa del suo mal pianga se stesso" 

 

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